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socialismo giuridico | 145 |
organismo, ciascuno Stato è diverso di condizioni e quindi di energie dall’altro e ciascuno vuol vivere tutta la vita, di cui è capace, nè vuole d’altra parte soffrire e tanto meno morire per l’altrui. Basta perciò che le loro vite non si svolgano in tutta la pienezza, di cui sono suscettibili, in ambiti diversi, perchè la diversità delle energie porti a volontà dell’uno che non possono essere attuate senza la sofferenza o la fine dell’altro. Questo potrà subirle al più sino a che il danno della sofferenza gli sembri inferiore al danno che gli può derivare da una resistenza. Oltre a questo punto e sempre dove avverta che il cedere è estinguersi la resistenza avverrà; si avrà cioè la guerra. L’irenismo che professa da un lato la pluralità degli Stati e dall’altro la costante possibilità di una conciliazione delle loro esigenze vitali, che, se esistesse, importerebbe la fusione di essi in un solo, si avvolge adunque in una contraddizione logica. Esso è, come altri già vide, una religione. Ed è religione il nazionalismo inteso come opinione che la composizione delle nazioni sia uguale nei secoli e che ciascuna di esse deva rimanere chiusa e rispettata entro i suoi naturali confini. Nazioni e confini sono prodotti storici e la storia, che li fa, li modifica e li distrugge. Ohi opina il contrario non ragiona, crede. E crede il libero pensatore il quale suppone che la vita sociale possa e deva tutta svolgersi in conformità ad opinioni accolte dai singoli per persuasione logica, anzi che per forza di autorità e di esempio. Pretendere ciò vale pretendere che l’uomo possa e deva camminare soltanto in seguito alla esatta conoscenza anatomica e fisiologica degli organi della locomozione. Crede chiunque opina che la sovranità sia un diritto che il fatto lascia illeso, mentre ogni sovranità non è che di fatto, le costituzioni non sono che formulazioni del fatto e quando non siano più tali cessano di essere. Crede chi consideri una qualsiasi forma di governo come la sola perfetta e giusta. Credono gli idolatri della scienza, pensando che questa sia forza atta a dirigere tutta l’attività umana e destinata a ciò nel futuro. Credono quegli idolatri della libertà che sono gli anarchici. Credono quanti professano e vogliono la parità assoluta dei sessi nel costume sociale e nelle leggi. E credono molti altri molte altre fedi congeneri.
Siamo sempre innanzi al medesimo fenomeno, di un pensiero cioè che non è mai o non continua che per poco ad essere