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“la filosofia e la classificazione ecc.„ 379

naturale delle conoscenze che ad essa vengono subordinate, ed al tempo stesso (soprattutto se si tratta d’un sistema monistico) mette in luce, secondo il suo punto di vista proprio, i rapporti di solidarietà fra le varie parti dello scibile.

Quando poi un atteggiamento positivo del pensiero rifiuti la rappresentazione metafisica come tale, negandone l’universalità, l’ordine delle scienze rimane ancora come un dato residuo, quasi solidificandosi in una classificazione che pone in luce degli hiatus, corrispondenti alle lacune della teoria parziale arbitrariamente assunta come metafisica.

Questa è soprattutto la storia della più celebre classificazione delle scienze, costruita dalla filosofia positiva; la cui importanza si riconosce segnatamente in rapporto con due motivi:

1) il valore prevalente della metafisica meccanica sopra ogni altra rappresentazione, per riguardo allo sviluppo della Scienza moderna; valore che le deriva dal fatto di aver promosso la più larga applicazione delle matematiche ai varii rami del sapere;

2) il significato conservatore che la suddetta classificazione assume nel sistema positivistico, poichè viene a consolidare nelle sue grandi linee la divisione del lavoro come si è effettuata o almeno come è pensata dalle menti matematiche più illuminate ecc., e al tempo stesso sancisce come irriducibili le differenze che gli sforzi del passato non sono riusciti a superare; tende insomma a fissare in un momento del loro sviluppo le distinzioni fra i campi di studio occupati da lavoratori diversi, e a consacrare in tal guisa il particolarismo scientifico del secolo decimonono.

Tuttavia la classificazione comtiana non risponde effettivamente alla divisione del lavoro, come si è storicamente disegnata nell’ambiente, che la vede sorgere, e — per così dire — soddisfa soltanto alla conservazione di certi interessi prevalenti.

Oomte stesso ha osservato che le distinzioni empiricamente date si discostano dal suo ordinamento; così accade ad es. per riguardo alle scienze naturali, ancor dominate dal concetto arcaico dei tre regni della natura, in virtù del quale la Mineralogia si trova artificiosamente congiunta colla Botanica e la Zoologia piuttosto che colla Chimica. E, se dai tempi di Comte si viene ai nostri, altre differenze appaiono