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semplicemente il criterio che la classificazione delle scienze risponda alla distinzione delle facoltà dello spirito umano, come si vede nel quadro enciclopedico di Diderot, oppure ai diversi aspetti secondo cui il pensiero può considerare gli oggetti del sapere, come nella classificazione di Ampère ecc. Resta insomma, non un ordine determinato delle scienze, ma un principio di ordinamento sulla base della Psicologia.

Ed interessa soprattutto rilevare che alcuni rami del sapere, affatto lontani per riguardo alla veduta meccanica, appaiono qui ravvicinati e strettamente congiunti; così dicasi ad esempio della Matematica, della Logica e della Grammatica, pertinenti ai prodotti e alle forme del pensiero esatto.

Ma la veduta psicologica, che contempla la Scienza come prodotto del pensiero, è suscettibile di ricevere diversi sviluppi secondo il concetto che ci si formi della Psicologia; il quale importa diversi modi di ordinare le operazioni e i dati del pensiero. In particolare se si considera la psiche stessa come un prodotto della vita organica, o come un prodotto della società, si dà origine a due diverse modificazioni della classificazione psicologica: ad una classificazione biologica e ad una classificazione sociale. La prima non è stata mai nettamente formulata, sebbene alcuni criterii biologici si sieno insinuati nel modo comune di riguardare i rapporti delle scienze. La seconda appartiene in sostanza a quei pensatori che pongono a base di ogni sapere la Storia, e si trova in qualche modo potenzialmente disegnata, sotto un particolare aspetto, nei filosofi del materialismo storico; i quali — facendo sorgere le scienze dai bisogni della Tecnica e dell’Economia — pongono in tal modo i principii fondamentali di una classificazione che subordina il teorico al pratico.


La divisione del lavoro scientifico in rapporto all’Economia.

Ciò che si deve ritenere delle osservazioni precedenti è che ogni classificazione delle scienze, in tanto assume un valore razionale, in quanto si leghi ad una rappresentazione della realtà, cioè ad una costruzione, che — presa in senso universale — può costituire una vera metafisica.

Questa metafisica soggiacente dà origine ad un ordine