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320 | “scientia„ |
la analogia che sussiste fra emolisi del veleno del cobra e azioni dei sieri emolitici, traggono un argomento in favore della teoria di Ehrlich. Ma Arrhenius e Madsen, da determinazioni quantitative sulla reazione che avviene tra veleno del cobra e lecitina, hanno tratto la convinzione, che anche questa reazione è reversibile, che conduce ad uno stato di equilibrio e che i legami che si stabiliscono tra corpuscoli rossi, veleno e lecitina, sono del tipo di un vero e proprio adsorbimento.
Infine si deve notare che la colesterina agisce come una antiemolisina, cioè inibisce l’azione emolitica del lecitide del cobra.
L’importanza di queste ricerche scaturisce dal fatto che si possono così produrre fenomeni identici a quelli che si verificano con gli sconosciuti anticorpi, mediante sostanze relativamente ben definite, quali sono le proteine tossiche del cobra, le lecitine, la colesterina ed analoghi composti.
Sieri bactericidi curativi
Il valore pratico degli studi sulle citolisine ci si palesa subito, se si pensa che a questi studi sono legate le questioni importantissime che riguardano i sieri curativi, bactericidi. Dopochè furono scoperte le proprietà bactericide dei liquidi dell’organismo, e furono ben riconosciute queste proprietà sia in vivo che in vitro, sorse naturale l’idea di far nascere poteri antibacterici, in un animale che ne sia privo, mercè l’iniezione di un siero già elaborato da un altro animale reso attivamente immune: in altre parole si pensò di provocare la guarigione delle malattie infettive mercè sieri dotati di proprietà bactericide.
Come ho accennato in un articolo precedente (V. questa Rivista N. XIII-1. Vol. VII. an. IV. 1910), fu il Pfeiffer che per primo constatò le proprietà bactericide del siero normale, e vide che queste aumentavano per mezzo delle pratiche vaccinali, a cui l’animale veniva sottomesso. Per mezzo della iniezione di colture di colera nelle capre, ottenne da queste un siero fortemente bactericida. Anche Wassermann ricavò dalle capre immunizzate un siero bactericida contro il vibrione del colera e poi furono ottenuti altri sieri antibacterici contro il tifo (Wright) contro il bacterium coli (Löffler e Abel) contro il bacillo del carbonchio sintomatico e dell’edema maligno (Leclainché e Merel) contro la peste (Yersin, Lustig e Galeotti) contro il carbonchio (Sclavo e Ottolenghi).