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la dottrina degli anticorpi 319

bocettore col complemento e nella unione di questi con i corpuscoli rossi.

Secondo Bordet, l’ambocettore (sostanza sensibilizzatrice) prepara i corpuscoli rossi a fissare il complemento, in modo analogo a quello di un mordente che rende adatta una sostanza ad assorbire un colore e a tingersi quindi stabilmente. Anche per il fenomeno dell’emolisi adunque si può stabilire un’utile analogia con i fatti più semplici delle colorazioni elettive.

Dobbiamo aggiungere ancora qualche cosa sulle isolisine. Ehrlich e Morgenroth, iniettando sangue di capra laccato in altre capre, ottennero sieri capaci di distruggere corpuscoli rossi di capra e chiamarono isolisine queste sostanze dissolvitrici. E però notevole che un siero isolitico non è anche autolitico, non è cioè capace di distruggere i corpuscoli rossi dello stesso sangue, da cui il siero fu estratto e ciò si spiega ammettendo che, durante il trattamento dell’animale, mentre si versano nel suo siero gli ambocettori specifici avviene anche una immunizzazione dei corpuscoli rossi, per cui essi non sono più capaci di fissare tali ambocettori.

Ascoli ha cercato se esistessero isolisine nel sangue di uomini sani o ammalati e risultò che i sani non posseggono affatto emolisine o solo in quantità piccolissime, mentre il sague di ammalati di polmonite, di tifo o di tubercolosi è capace di sciogliere in un certo grado i corpuscoli di altri uomini normali.

Anche Bezzola ha cercato le isolisine nel siero di sangue di malati di malaria, di nefrite o di polmonite e le sue ricerche furono positive.

Non posso terminare questo paragrafo sulla emolisi senza, accennare alle importanti ricerche di Kyes, di Sachs, di Morgenroth e di altri intorno alle proprietà emolitiche del veleno del cobra.

Questo veleno viene attivato dalla lecitina e sembra che la attivazione sia della stessa natura di quella che si produce per opera del complemento sul siero emolitico riscaldato.

Il veleno del cobra cioè conterrebbe un emo-ambocettore e la lecitina agirebbe come un vero complemento.

Ora alcuni affermano che tra l’emo-ambocettore del veleno e la lecitina, avviene una vera combinazione in proporzioni definite (la formazione di un lecitide) e, da ciò, considerando