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il fenomeno religioso 121

svincolarsi graduale dell’intelletto umano da ogni e qualsiasi dogma e l’affievolirsi generale della fede. Tanto più che a questa inazione crescente della funzione religiosa sono venuti contemporaneamente ad aggiungersi lo sviluppo meraviglioso sopra rilevato dei processi produttivi e conseguentemente anche di tutta quanta la scienza in genere, nonchè il fatto, sotto questo rispetto ancora più importante, della diffusione in tutti gli strati sociali d’una sempre più vasta coltura tecnico-scientifica, provocata dalla stessa messa in opera e dall’esercizio continuo di questi ritrovati industriali e promossa anche direttamente pel suo tornaconto dalla classe capitalista dominante coll’istruzione professionale delle classi lavoratrici. Sviluppo meraviglioso della scienza in tutti quanti i rami del sapere, diffusione della coltura tecnica e dell’istruzione in genere, volgarizzazione del concetto di leggi naturali immutabili reggenti le varie trasformazioni della materia, che, imprimendo alla mente l’orientazione scientifica antagonista di quella religiosa, venivano così ad esercitare un’azione tanto più efficace minatrice delle credenze religiose, proprio quando l’organo che doveva alimentare e rafforzare queste ultime andava perdendo ogni giorno più la sua potenzialità funzionale.

Si compie così, e non già soltanto per una ristretta élite intellettuale ma a poco a poco per tutti gli strati sociali, quel passaggio del pensiero umano dall’abito animistico-teologico primordiale a quello scientifico positivo, già preconizzato nella celebre formula comtiana. Ma si compie non per la sola intima virtù della mente umana che tenda ineluttabilmente da sè a muoversi nella direzione scientifico-positiva, senza bisogno di alcuna spinta esteriore, e senza possibilità di alcun retrocedimento, sì come voleva il grande filosofo. Bensì, per l’aiuto d’un cumulo di circostanze sociali che oggi per la prima volta cooperano tutte nel medesimo senso, prime e più fondamentali fra tutte queste appunto della lenta ma continua atrofizzazione dell’organo religioso e del contemporaneo sviluppo d’una tecnica produttiva meravigliosa, soggiogatile e regolatrice sempre più possente di tutte le forze della natura e di tutte le manifestazioni della materia1.


  1. Cfr. Eugenio Rignano, La Sociologia nel Corso di filosofia positiva di Augusto Comte, Palermo, Sandron, 1904, pagg. 109-113.