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rispettivo. Utile, non v’ha dubbio, deve essere dunque stata anche la funzione sociale dell’organo religioso, e lo sviluppo maggiore o minore di quest’ultimo deve avere proceduto di pari passo e in rapporto al bisogno che la società aveva della sua attività funzionale.

Il fatto stesso sopra rilevato del sorgere e svilupparsi dell’attitudine di sottomissione e di propiziazione, come succedanea a quella di fuga, sta a denotare che l’uomo lottava contro l’uomo anche nel suo stadio di sviluppo presociale e che, appena a questo stato d’isolamento successe un barlume di vita collettiva, questa dovette subito essere caratterizzata da un qualche parassitismo o sfruttamento di alcuni da parte di altri e da una qualche conseguente differenziazione o divisione rudimentale di lavoro. Altrimenti, senza lotta fra uomo e uomo, non si comprenderebbe come dei rapporti pacifici avrebbero mai potuto dar luogo ad alcun atto propiziatorio di implorazione di clemenza, e, viceversa, senza parassitismo o qualsiasi altra consimile forma di sfruttamento dell’uomo da parte di altro uomo, non si comprenderebbe quale interesse avrebbe potuto spingere il vincitore alla conservazione del vinto, al quale fine l’atto di sottomissione e di propiziazione era appunto rivolto.

Nelle specie animali, presso le quali vigono rapporti pacifici fra i propri individui, quali i mammiferi erbivori, l’atto propiziatorio non sussiste nè potrebbe sussistere e la vita collettiva si forma, senza alcun parassitismo e senza alcuna differenziazione di attività, unicamente pel vantaggio che essa offre contro gli attacchi delle specie carnivore; per tali società animali, il semplice spirito di gregariousness, così perfettamente analizzato dal Galton, è allora il legame psichico necessario e sufficiente. D’altra parte, nell’altro tipo di società animali, con parassitismo più o meno parziale o totale e con divisione sociale del lavoro, che ci offrono gli insetti sociali polimorfi, è la diversità strutturale stessa e la diversità conseguente dell’istinto che assegna a ciascuno la propria mansione, mentre per la compattezza dell’aggregazione e per gli atti uniformi di tutti i membri, di cui la collettività ha spesso bisogno per fuggire od attaccare il nemico, per trasmigrare, e così via, bastano quella rapida suggestione e trasmissione da singolo a singolo dello stato emotivo corrispondente e quell’unità psichica che ne consegue di tutto