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l’opera di giovanni schiaparelli 309


Era piccolo di statura, piuttosto tarchiato, e coll’andare degli anni leggermente incurvò, sicchè alcuni si compiacquero chiamarlo il curvo e accigliato astronomo di Brera. L’occhio suo era fortemente miope, e ad esso forse dovevasi il suo andare per le vie, il suo presentarsi nei pubblici ritrovi, sempre circospetto e in apparenza diffidente. Invecchiando la fisionomia sua prese a rispecchiare meglio e sempre più l’alta intelligenza e l’abituale nobiltà del pensiero. I suoi ultimi ritratti colpiscono più che quelli della sua virilità. Vorrei essere pittore, e riproducendolo quale egli oggi mi riappare e quale era negli ultimi suoi anni sarei certo di tramandare ai posteri una delle più nobili figure di vecchio e di scienziato che mai siano esistite.

Milano, R.° Osservatorio astronomico di Brera.

G. Celoria