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296 | “scientia„ |
e telescopiche apparvero fino al 1894 sull’orizzonte di Milano; scrisse preziose istruzioni per lo studio delle meteore luminose; ancora nel 1908 trattò delle orbite cometarie, delle correnti cosmiche, dei meteoriti in un dotto opuscolo nel quale, a grandi tratti e con forte sintesi, riassunse quanto sulle correnti stellari si è, dopo i lavori suoi sulle correnti meteoriche, scoperto e pubblicato.
III.
V’erano nello spirito dello Schiaparelli due tendenze ben distinte e sempre vive. L’una lo portava alla ricerca dei fatti astronomici e naturali i più complessi, l’altra a indagare nell’antichità le origini le più remote della scienza astronomica. Lavori astronomici e ricerche storiche astronomiche si intrecciarono di continuo nelle meditazioni sue; agli uni e alle altre egli seppe sempre contemporaneamente e con successo attendere.
Nei lavori astronomici era sorretto dal suo ingegno robusto di matematico, di geometra, di calcolatore, dalle sue sconfinate cognizioni nel campo delle matematiche pure ed applicate, della fisica e delle scienze naturali; nelle ricerche storiche dalla sua grande cultura letteraria e classica, dalla sua rara e per un astronomo eccezionale conoscenza delle lingue antiche, che a lui permettevano di risalire con critica sicura alle fonti del sapere umano. Mirabilmente complessa, vasta e equilibrata era la mente dello Schiaparelli, e questo spiega come egli, quando ancora durava la eco della sua prima geniale scoperta astronomica, pubblicasse nel 1873 e nel 1875 due Memorie classiche, tosto studiate e tradotte in lingua straniera, «I precursori di Copernico nell’antichità» ― «Le sfere omocentriche di Eudosso, di Callippo e di Aristotele».
Con geniale intuizione di geometra spiegava nella seconda di esse la teoria delle sfere omocentriche dell’antico astronomo Eudosso che non era stata mai da alcuno completamente intesa, e le idee sue ottennero tosto il consenso e il plauso degli studiosi.
Narrava nello studio su Copernico per quali difficili e recondite vie, negli aurei secoli della cultura greca antica, l’ingegno umano tentò di avvicinarsi alle cognizioni del vero