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di eudosso, di callippo e di aristotele 67

di Eudosso si trova indicata la rivoluzione sinodica di Mercurio in 116 giorni, che è appunto il numero moderno 1: se questo dato, come sembra probabile, proviene da Eudosso, dobbiamo ammettere in lui la nozione di numeri più precisi, quali forse egli ha potuto apprendere in Egitto, od anche da comunicazioni con Babilonia. Dobbiamo però osservare, che nel medesimo papiro è indicata la rivoluzione zodiacale di Marte in due anni2 e quella di Saturno in 30 anni3, esattamente come qui sopra. Cosi stando le cose, è inutile discutere su questi numeri, essendo perfino impossibile di sapere da essi se Eudosso conosceva la relazione fondamentale che è noto esistere fra l’anno solare, la rivoluzione zodiacale di un pianeta, e la rivoluzione sinodica del medesimo. Senza dunque occuparci altro del grado di approssimazione di quei numeri, passeremo ad esaminare quali sono le conseguenze che derivano dall’applicarli al meccanismo fondamentale sviluppato nell’articolo precedente, e quali ne sono i risultati per le teorie dei singoli pianeti, cominciando da

    si può vedere presso lo stesso accuratissimo Schaubach, il quale nella sua Storia dell’Astronomia Greca prima d’Eratostene, discutendo i numeri qui sopra riferiti, sembra ignorare affatto che la prima delle due serie indica le rivoluzioni sinodiche dei pianeti, e si perde in discussioni inutili per comprendere ciò, che la comparazione di quei numeri coi numeri moderni indica a primo tratto (V. l’opera citata pp. 436-439). Peggio è stato trattato Eudosso da Cornewall Lewis, il quale paragona le rivoluzioni geocentriche assegnate da Eudosso per Mercurio e Venere (le quali sono esattamente di un anno, come Eudosso bene ha veduto) colle rivoluzioni eliocentriche nel sistema copernicano, che naturalmente sono molto diverse, e che non potevano esser determinate in alcun sistema geocentrico d’astronomia. L’errore rispetto a questi due pianeti, dice egli, è grave ed inesplicabile; ma questo errore è di Cornewall Lewis e non di Eudosso.

  1. Letronne, Journal des Savants, 1841, p. 544
  2. Letronne, Ibidem. Erroneamente però Letronne pretende che questa durata si riferisca alla rivoluzione sinodica; il testo dice chiaramente Πυροειδὴς τὸν ζωδίων κύκλον διεξέρχεται ἐν ἔτεσι β. Si tratta dunque della rivoluzione zodiacale.
  3. Φαίνων δ᾽ὁ τοῦ ἡλίου ἀστὴρ, τὸν ζωδίων κύκλον διεξέρχεται ἐν ἔτεσιν λ. Letronne, Journ. des Sav., 1839, p. 582. Questa denominazione di astro del Sole trovasi applicata a Saturno anche presso Simplicio. (V. App. II, § 4); ed è probabile che tanto l'autore del papiro, quanto Simplicio l’abbiano derivata dalla stessa fonte, che era originariamente il libro περὶ ταχῶν d’Eudosso. Diodoro Siculo, 11, 30, attribuisce questa denominazione ai Caldei, i quali forse potrebbero avere qualche parte nei numeri d’Eudosso.