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64 le sfere omocentriche

mente è quello della rivoluzione sinodica di Mercurio, onde si conclude, che l’autore del papiro intendeva designare per elica quella curva, che percorsa in intiero dal pianeta, ne produce le fasi sinodiche. Questa curva non può esser l’epiciclo, perchè in tal caso lo scrittore del papiro non avrebbe usato per designarlo il nome di elica. Considerando dunque, che il papiro contiene dottrine direttamente derivate da Eudosso, noi reputiamo assai probabile, che l’elica qui serva a designare appunto l’ippopeda. Veramente il nome di elica era più frequentemente usato dai Greci per indicare una linea spirale come quella d’Archimede, od anche la curva che forma il verme di una vite, ed in quest’ultimo senso l’ha usato Platone. Tuttavia la parola elica, o linea elicoide era pure impiegata a designare curve complesse, e differenti dalle ordinarie curve considerate nella geometria. Perseo stesso, se dobbiamo credere a Proclo, designò col nome di elicoidi le linee spiriche da lui inventate 1. fra le quali pure era una specie di ippopeda, come si è veduto.

In questo modo di pensare mi conferma la considerazione degli ultimi capitoli dell’Astronomia di Teone Smirneo, nei quali questo autore intraprende di dare una breve esposizione delle dottrine astronomiche professate dal filosofo platonico Dercillide2. Dercillide «non crede, che le linee elicoidi e le simili alla (linea) ippica possano riguardarsi come causa del moto erratico dei pianeti; essere queste linee prodotte por accidente; la prima e precedente causa del moto erratico e dell’elica essere il moto che si fa nell’obliquità del circolo zodiacale. Il moto de’ pianeti nell’elica è infatti avventizio, e prodotto dalla combinazione di due movimenti di quegli astri. Descrive quindi Dercillide, come un’elica nasce dalla combinazione del moto zodiacale e del moto diurno dei pianeti, e ne indica molto chiaramente il risultamento finale, che è identico all’elica descritta da Platone nel Timeo.

Questo passo ci apprende da prima, che esistevano certi filosofi o astronomi confutati da Dercillide, i quali spiegavano

  1. V. il celebre epigramma relativo all’invenzione delle linee spiriche presso Proclo nel Commentario al 1° d’Euclide, p. 112 dell’edizione di Friedlein.
  2. Theonis, Astron. ed. Martin, p. 328 e seg. Il passo più importante è questo: Οὐκ ἀξιοῖ (Δερκκυλλίδης) δὲ τοῦ πλανωμένου αἰτίας οἴεσθαι τὰς ἑλικοειδεῖς γραμμας... τὰς τε ἱππικῇ παραπλησίας...