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del prof. m. cantor 355

con precisione. L’opinione ch’esso appartenga al IV o al V secolo1, sembra appoggiarsi alla necessità di metterlo almeno uno o due secoli prima di Varâhamihira, e alla convenienza di non farlo tuttavia ascendere a tempi anteriori al 200 di Cristo. Quest’ultimo limite fu fissato per mezzo di una ingegnosa congettura. Nel principio dell’opera si dice, che Surya, il Sole, ne rivelò il contenuto ad Asura Maya, il demone Maya, il quale scrisse quanto gli fu rivelato. In questo demone, padre dell’astronomia, ha riconosciuto Weber2 il nome Turamaya, cioè Ptolemaios, naturalmente nessuno dei re di tal nome, ma l’astronomo alessandrino del II secolo di Cristo.

L’apparente temerità di questa congettura è molto diminuita dalla circostanza, che varie tradizioni indiane accennano alla Grecia, o più precisamente ad Alessandria, tutte le volte che vi si tratta delle origini dell’astronomia. Varâhamihira prese i nomi delle costellazioni dagli scritti astrologici di Yavaneçvarâcârya, cioè, del maestro jonico; or che i Yavanas siano Ionii o più precisamente Greci è altrettanto certo, quanto che Romaka Pura, sia null’altro che Roma. La città degli Ionii, Yavana Pura, posta circa nel mezzo fra Lauka a Romaka Pura, è nient’altro che Alessandria3. E l’astronomo Pauliça, che presso Albîrûnî (scrittore arabo dell’anno 1031) è denominato Paulus al-Yunâni, è stato identificato con Paolo d’Alessandria4. Anche della stessa persona del maestro ionico, o come talora è chiamato, dell’antico maestro ionico, pare siansi scoperte felicemente le tracce; un manoscritto infatti lo collega con Minarâja, che evidentemente è uno degli eroi della mitologia occidentale, forse il Mene degli Egiziani, o il Minos dei Greci5.

  1. Weber, Literaturgesch., p. 266.
  2. Indische Studien, II, 243, nella memoria intitolata: Zur Geschichte der indische Astrologie.
  3. Journal of the Asiatic Society (London, 1863), XX, p. 386, in una memoria di Kern.
  4. Weber, Indische Studien, II, p. 247. Secondo Schoell, Geschichte der Griechischen Literatur, ed. Pinder (Berlino, 1830), III, p. 334, Paolo Alessandrino scrisse (secondo quanto dice egli stesso, nell’anno 378 di Cristo), una introduzione all’astrologia, Εἰσαγωγὴ εἰς τὴν ἀποτελεσματικήν.
  5. V. Brockhaus, Ueber die Algebra des Bhâskara, nei Berichte ueber die Verhandlungen der K. Sachs. Gesell. der Wissenschaften in Leipzig. Phil. hist. Klasse, 1852, IV, pp. 18-19.