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di eudosso, di callippo e di aristotele 25

all’eclittica. Questa contraddizione nel rendiconto (del resto molto chiaro ed accurato, se non completo) di Simplicio mostra, che qui, come già vedemmo per il caso della Luna, il moto lentissimo deve attribuirsi alla seconda, non alla terza sfera, e farsi lungo lo zodiaco; e che il moto della terza sfera deve farsi nello spazio di quasi un anno1 secondo quel circolo massimo ed obliquo, che il Sole sembra descrivere col proprio centro. Questo circolo massimo, inclinato sull’eclittica di un piccolissimo angolo, viene trasportato con moto diretto dalla seconda sfera intorno all’asse dello zodiaco, ed i suoi nodi sull’eclittica andranno così, come supponeva Eudosso, lentamente avanzando, invece di retrogradare come quelli dell’orbe lunare.

In secondo luogo vediamo, che il movimento annuo del Sole sul suo circolo si presenta qui come perfettamente uniforme. Eudosso dunque respingeva qualunque anomalia del moto solare. Dico respingeva, perchè egli non poteva ignorare, che, sessanta o settant’anni prima di lui, Metone ed Eutemone da diligenti osservazioni dei solstizi e degli equinozi avevano messo in evidenza il fatto, allora quasi incredibile, che il Sole non impiega tempi eguali a percorrere i quattro quadranti del suo circolo, compresi fra i punti equinoziali e solstiziali2. Eudosso quindi dovea necessariamente supporre eguali le durate delle quattro stagioni: di che abbiamo anche un’altra prova diretta. Infatti, in un papiro greco antico, contenente estratti dal calendario d’Eudosso, e conosciuto perciò sotto il nome di Papiro d’Eudosso3, è indicato chiaramente, che

  1. Dico quasi un anno, perchè il Sole essendo spinto a procedere in longitudine dalle due ultime sfere, la sua velocità totale è la somma delle velocità speciali delle due sfere. Quindi la velocità nella terza sfera deve esser alquanto minore di ciò che noi chiamiamo moto medio in longitudine, e la rivoluzione nella terza sfera essere alquanto maggiore di un anno tropico.
  2. Vedi su tale argomento l’art. VII di questa memoria.
  3. Questo papiro, del quale Boeckh ha fissato con certezza l’epoca nell’intervallo compreso fra gli anni 190-193 avanti Cristo, e che contiene molti dati relativi al calendario, anche di astronomi posteriori ad Eudosso, si conserva al Museo del Louvre a Parigi. Per maggiori informazioni veggasi: Brunet de Presle, nel vol. XVIII delle Notices et Extraits de la Bibliothèque du Roi, parte II; Boeckh, Ueber die Vierjährige Sonnenkreise der Alten, pp. 197-226; Letronne, Journal des Savants, anno 1839. Estratti, che hanno relazione col presente argomento, furono pubblicati nel greco originale da Wachsmut, in calce alla sua edizione del libro