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astro-meteorologici degli antichi 267

libro IV. Ma gli elogi che ne fa Archimede nella lettera dedicatoria premessa al libro delle Spirali sono di ben altro peso, e formano il suo più grande e più vero titolo di gloria. Egli lasciò un parapegma, del quale non restano che 16 episemasie.

Dositeo (270-200), che alcuni vogliono nativo di Pelusio nel basso Egitto, osservò gli astri e le meteore nell’isola di Coo. Fu grande amico di Conone or ora nominato, e di Archimede, il quale gli dedicò parecchie fra le sue opere più importanti di Geometria. Del suo parapegma restano più di 40 indicazioni. Dositeo è ricordato come uno di quelli, che nelle loro osservazioni dei fenomeni presero per base l’ottaeteride eudossiana.

Fra i parapegmatisti, che ordinarono le loro osservazioni secondo l’ottaeteride al modo di Eudosso, trovasi nominato Critone di Nasso, che fu anche istorico. Due soli dati del suo parapegma ci furono conservati da Plinio, ed è incerta l’epoca in cui visse. Cosi pure incerta è l’epoca di Parmenisco1, del cui parapegma abbiam pure due indicazioni, anche queste riferite da Plinio.

Nella serie dei parapegmatisti dobbiamo pure inscrivere il gran nome d’Ipparco da Nicea (180-110), i cui meriti come riformatore dell’Astronomia non hanno bisogno d’esser ricordati. Prima di stabilirsi in Rodi, dove pare abbia fatto tutti i suoi più importanti lavori astronomici, già nella sua nativa terra di Bitinia si era dato alle osservazioni dei fenomeni stel-

  1. Di Parmenisco trattasi in Hygini Astronomica (per cura di B. Bunte, Lipsia, 1875). A p. 5 della prefazione si legge: Parmeniscus (citatur ab Hygino) II, 2; 13. fuit grammaticus qui Aratum interpretatus est eumdem librum, ex quo nonnulla affert Higynus II, 2 etiam Plinius H.N. 18, 74 designare videtur. Alle pp. 32-33 si legge:.... postea enim, de VII stellis, ut Parmeniscus ait, V et XX sunt a quibusdam astrologis constitutae, ut ursae species, non VII stellarum perficeretur, itaque et ille, qui antea plaustrum sequens Bootes appellabatur, Arctophylax est dictus, et iisdem temporibus quibus Homerus fuit, haec Arctos est appellata, de VII trionibus ille enim dicit, hanc utroque nomine et Aratum et Plaustrum appellati; Bootem autem nusquam memiuit Arctophylaca nominari.
         Di Parmenisco tratta anche Alessandro Olivieri nel suo opuscolo: Nonnulla in Hygini «Astronomica» critice exposita (Rivista di Storia antica e Scienze affini. Messina, D’Amico, 1897, anno II, n. 3-4).
         De Parmenisco vide plura apud Maass, Aratea, pp. 141, 162, 214 (adn.) et 329. Grammaticus fuit et scriptor rerum astronomicarum non ignobilis. Floruit autem saeculo II° ante Chr. Post Eudemam historiam astronomiae primus tractavit.