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nuove considerazioni 225

è dunque: l’occhio destro di Ra: il diadema sulla fronte di Ra: la regina dei 36 decani (o divisioni del cielo stellato): la stella che annunzia il primo giorno dell’anno: la signora del principio dell’anno: quella che occupa nell’etere il posto più degno: quella che produce il levare del Sole: la signora del cielo: la sublime nel cielo: quella che riluce nel cielo appresso Ra: quella che irradia come oro: l’aurea Sothis: la più lucida delle lucide ecc.

Fra questi appellativi si noteranno quello di aureo-raggiante e quello di aurea, i quali potrebbero pur avere qualche relazione col colore della stella. Anche alla luce del Sole si dava il medesimo appellativo. Cito ancora il Brugsch1: «il Sole a cagione del suo splendore viene per lo più paragonato collo splendore dell’oro e quindi in cento iscrizioni celebrato come il gran disco solare d’oro purissimo. In altre iscrizioni e principalmente in numerosi testi di Dendera e di Edfu è spesso detto splendente come oro. In una iscrizione delle tombe tebane si trova: Salute a te, Fta di Menfi, gran Sole dai raggi d’oro ecc.». Anche questa assimilazione della luce di Sothis a quella del Sole potrebbe esser non intieramente priva di significato per la questione che ci sta occupando.

Non ignoro però, con quanta cautela si debba far uso di testi scritti in istile poetico sopra argomenti di carattere religioso in una lingua di cui anche oggi, malgrado tutti i progressi fatti, è ancora impossibile apprezzare tutte le gradazioni di significato. Non potendo usare di criterio proprio in una materia così difficile, così lontana da’ miei studi ordinari, mi son fatto animo ed ho pregato il prof. E. Schiaparelli, Direttore del Museo d’antichità di Torino, affinchè colla grande competenza che lo distinque in queste materie, volesse fare un esame delle iscrizioni nel loro originale geroglifico; cosa meno difficile ora, che tutte le numerosissime iscrizioni del tempio di Dendera sono pubblicate con ogni cura2. Egli aderì al mio desiderio, e mi mandò sull’argomento una breve nota, che col suo consentimento qui sotto si riproduce. Io aggiungerò soltanto, che l’epoca delle iscrizioni in questione è approssimativamente conosciuta: perchè secondo le ricerche di Dümi-

  1. H. Bruhsch, Religion und Mythologie der alten Aegypter, pp. 276-277. Leipzig, 1888
  2. Per opera di Mariette-Bey e di vari altri collaboratori in quattro grossi volumi, 1870-1883.
SchiaparelliAstronomia II. 15