Pagina:Schiaparelli - Scritti sulla storia della astronomia antica, II, 1926.djvu/195

184 rubra cunicula

I. TOLOMEO.

Nel Catalogo di 1022 stelle, che occupa parte dei libri settimo ed ottavo dell’Almagesto s’incontrano sei stelle, che portano la designazione di ὑπόκιῤῥος, indicante un debole grado di colorazione rossa, e precisamente fra il giallo ed il rosso1. Tali stelle, secondo le denominazioni oggi in uso, sono:

Aldebarano, detta anche α Tauri,
Antares,

»

»

α Scorpii,
Betelgeuze,

»

»

α Orions,
Arturo,

»

»

α Bootis,
Polluce,

»

»

β Geminorum,
Sirio,

»

»

α Canis majoris.

Le tre prime sono anche oggi d’un rosso manifesto e la denominazione di ὑπόκιῤῥος si adatta loro perfettamente. Essa può ancora considerarsi come conveniente per Arturo e per Polluce, sebbene il colore di queste due stelle si debba dire piuttosto giallo che rosso. La contraddizione è palese soltanto nel caso di Sirio.

Nell’edizione dell’Almagesto pubblicata dall’Abate Halma2 la stella è designata colle seguenti parole: ὁ ἐν τῷ στόματι λαμπρότατος καλούμενος κύων καὶ ὑπόκιῤῥος. Questa lezione come appare dalle varianti poste in fine dell’opera3 è appoggiata principalmente a due codici; uno di Parigi, designato col numero 2389, che Halma vorrebbe far risalire fino al secolo V, l’altro di Firenze, indicato da lui col numero 2390, il quale sarebbe del secolo XII. L’edizione principe di Basilea4 porta esattamente le stesse parole, colla omissione, non importante quanto al senso, della particella καὶ. Nella versione latina

  1. Una dichiarazione filologica esatta del significato di questa parola è riportata nel Cosmos di Humboldt, vol. III, p. 257 dell’edizione di Milano.
  2. Composition mathématique de Claude Ptolémée. Paris, 1813-1816, vol. II, p. 72.
  3. Ibidem, vol. II, p. 442.
  4. Claudii Ptolemaei, Magnae constructionis Libri XIII. Basileae apud Joannem Walderum, 1538 fol.