Pagina:Schiaparelli - Scritti sulla storia della astronomia antica, II, 1926.djvu/19

8 le sfere omocentriche

dità, mostrata la necessità di ricorrere ad altre ipotesi. Ma invano si cercherebbe presso Bailly un’idea alquanto chiara e precisa del sistema di Eudosso.

Montucla1 non ha inteso questo sistema meglio di Bailly, e la spiegazione che pretende di darne è intieramente illusoria. Ciò non gl’impedisce di mostrarsi anche assai più severo di Bailly, e di uscir fuori in queste parole: «On attribue à Eudoxe une sorte d’hypothèse physico-astronomique, qui répond mal à cette grande réputation qu’il eut chez les anciens... Une hypothèse aussi absurde et aussi peu conforme aux phénomènes célestes ne méritoit, ce me semble, que d’ètre rejetée avec mépris par les mathématiciens judicieux: mais telle étoit alors la foiblesse de l’astronomie physique, qu’elle ne laissa pas de trouver des approbateurs et même de mérite. Aristote se prit d’une belle passion pour elle, de même que Calippe et un certain Polémarque. Ils y convinrent de quelques corrections, qui la rendaient encore plus ridicule» etc. Sul medesimo tono rendono conto delle ipotesi d’Eudosso altri abbreviatori del Montucla e del Bailly, e l’ultimo storico dell’astronomia, Ferdinando Hoefer2: «Le système (des sphères) d’Eudoxe fut aussitôt accueilli avec enthousiasme dans toute la Grèce, peut-être parce qu’il était plus absurde que les autres...On en porta successivement le nombre jusqu’à cinquante-six, pour arriver à les abandonner toutes, comme indignes de la science...»

Nella grande storia di Delambre, in cui l’astronomia antica da sè sola occupa non meno di 1270 pagine in-4.°, non mi è riuscito di trovare una parola sulle sfere d’Eudosso. Delambre ha letto e fatto estratti del commentario di Simplicio sui libri de Cœlo, e rende conto di questa sua operazione nelle pagine 301-310 del primo volume; ma sul passo così notabile di quel commento, che è la fonte principale delle nostre notizie sul sistema d’Eudosso, non trovo il minimo cenno. Forse gli sfuggì, o forse non volle annoiare il lettore con l’esposizione di cose estranee alla scuola d’Alessandria, fuori della quale per lui non v’è storia dell’astronomia. Una specie

  1. Montucla, Histoire des Mathématiques, Nouv. Édition, Tome I, p. 182-183.
  2. Hoefer, Histoire de l’Astronomie.Paris, 1873, p. 136.