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168 origine del sistema planetario eliocentrico

que non vissero che ne’ suoi libri, i quali tutti senza eccezione andarono perduti. Non è certo neppure che egli facesse una esposizione accurata, e confortata da prove geometriche, delle ipotesi cosmiche da lui approvate, od anche solamente riconosciute come possibili. E sembra che soltanto mezzo secolo più tardi di queste ipotesi cominciasse ad occuparsi il gran matematico ed astronomo Aristarco di Samo, la cui vita possiamo collocare approssimativamente fra gli anni 310 e 240.

52. Archimede attesta nell’Arenario, che Aristarco τινῶν ὑποθέσεων ἐξέδοκεν γραφάς, pubblicò la descrizione di certe ipotesi. In queste ipotesi, dal poco che Archimede ne dice, è impossibile non ravvisare il sistema di Copernico. La parola γραφή qui usata sembra significare non solo una descrizione a parole, ma includere anche l’idea di disegni esplicativi1. Difatti se Aristarco ha dato, come è indubitabile, una dimostrazione geometrica di quelle ipotesi, ed ha intrapreso di provare che esse erano atte a spiegare i fenomeni, non ha potuto far a meno di analizzare tutti i gradi, che dai fatti osservati conducono al risultato definitivo da lui ottenuto, cioè al sistema planetario eliocentrico. Perciò non dovettero essergli ignote le costruzioni di Eraclide Pontico, sia che ad esse ei pervenisse coll’intuizione del genio, sia, com’è più probabile, che ne avesse notizia dalle opere, allora recenti e celebrate, di Eraclide stesso. Nè dovettero essergli sconosciuti i ragionamenti, per cui alle idee di Eraclide si era condotti dallo studio accurato del movimento dei pianeti. La connessione che esiste fra il moto così semplice dei pianeti rispetto al Sole e il moto più complicato dei medesimi rispetto alla Terra; il modo, con cui da entrambi derivavano le apparenze osservate: tutto questo doveva esser dimostrato da Aristarco, e ciò si poteva far ottimamente col mezzo di disegni accurati, in cui fossero serbate le proporzioni nelle grandezze delle orbite e nella loro reciproca collocazione2. Nè solo le proporzioni e le giaciture;

  1. In questa idea mi è gradito trovarmi d’accordo con F. Hlutsc. Vedi la sua notizia su Aristarco nella Real-Encyclopádie di Pauly-Wissowa. Adotto la lezione data nell’eccellente edizione di Archimede nuovamente pubblicata da Heiberg.
  2. È noto che nei sistemi di Copernico e di Ticone la proporzione delle grandezze delle orbite e delle distanze dei corpi planetari risulta determinata dalla costruzione loro: così che data una di tali grandezze e di tali distanze, tutto è conosciuto. Nel sistema degli epicicli le dimensioni e le