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presso i greci 157

più che mai si rende plausibile, anzi necessaria, l’ipotesi, che le parole παρελθών τις siano corrotte. La supposizione più naturale sarebbe, che in esse si nasconda il titolo dell’opera di Eraclide, da cui Gemino fece il suo estratto. Ma percorrendo l’Indice delle opere di Eraclide quale ci fu trasmesso da Diogene Laerzio nella sua biografia di questo filosofo, sembra difficile additare un titolo, che possa convenientemente surrogarsi in questo luogo, senza supporre troppo radicali cambiamenti. E' vero però, che il catalogo di Diogene non è completo; ed possibile, che ad un’opera ivi non registrata appartenga appunto tutto quello che si sa dell’astronomia di Eraclide Pontico.

Inoltre potrebbe anche darsi, che invece del titolo dell’opera in quel luogo si contenesse qualche altra indicazione concernente il passo estratto, o diretta forse anche a determinarne meglio il senso. Tale sarebbe per esempio il caso, se invece di παρελθών τις, Gemino avesse scritto περὶ τούτων, riferendosi ai cinque pianeti nominati nella frase che immediatamente precede1; e dei quali esclusivamente si tratta nel passo di Eraclide, come più sotto si vedrà.

41. Qualunque sia la decisione alla quale vogliamo appigliarci riguardo a questa ed alle precedenti questioni, nulla si muterà al risultato essenziale della nostra ricerca; solo rimane il dubbio, se veramente ad Eraclide o ad un altro suo antenato o contemporaneo sia da attribuire l’onore di essere stato fra gli antichi il primo a concepire l’idea del movimento della Terra e della quiete del Sole. Ed in questo dubbio noi ci rassegneremo a rimanere per ora. Ma a controversie ben più gravi ha dato luogo l’interpretazione delle parole ἡ περὶ τὸν ἥλιον φαινομένη ἀνωμαλία, esprimenti la natura del fenomeno che si tratta di salvare, cioè di rappresentare, facendo muover la Terra in un certo modo, e star fermo il Sole. Il Wyttenbach2, e il Deswert3, seguiti poscia dal Gruppe4, nel moto qui accennato della Terra non vedono altro che la rotazione di essa, ammessa come cosa di fatto da Eraclide Pontico5. Se

  1. Vedi l’Appendice, dove si può studiare la connessione di questo difficile passo con quello che precede e con quello che segue.
  2. Posidonii Rhodi, Reliquiae; ed. Janus Bake, p. 272.
  3. Dissertatio de Heraclide Pontico, p. 176.
  4. Die kosmische Systeme der Griechen, p. 134.
  5. Vedi in principio l’esposizione del sistema di Eraclide.