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presso i greci 117

di Ticone ha dovuto esser noto agli astronomi greci di una certa epoca, e rappresentare una parte importante nell’evoluziene delle loro teorie astronomiche. Egli crede che Apollonio abbia derivato il sistema ticonico da Aristarco per la stessa via per cui Ticone lo derivò da Copernico; riproducendo cosi il medesimo procedimento regressivo a 1800 anni di distanza. Un tale curioso ricorso storico nulla avrebbe in sè d’improbabile, ove come terzo elemento della questione non venisse il frapporsi il curioso personaggio di Eraclide Pontico, il cui nome si trova ripetutamente citato nei principali documenti rifarentisi alla presente discussione, e la cui importanza in questo campo di speculazione cosmologica non sembra sia stata sufficientemente apprezzata dal Tanneri. — Dalle presenti indagini risulterebbe invece, che il sistema ticonico fosse noto ai Greci già vivendo Eraclide Pontico, cioè al tempo d’Alessandro Magno; che fosse un grado della scala, per cui essi si elevarono al concetto di Copernico; che infine dal medesimo avessero origine, per via di astrazione e di generalizzazione, le teorie degli epicicli e degli eccentri mobili, quali li presentò un secolo più tardi Apollonio di Perga.

La varia natura degli elementi astronomici, geometrici, istorici, di cui si dovrà intessere la nostra dimostrazione, e più di tutto le gravi bienne della tradizione, e le preparazioni necessarie per interpretare a dovere il significato dei pochi documenti rimasti, mi hanno obbligato a discutere parecchie questioni secondarie, ed a deviare spesso dall’ordine naturale per arrivare a stabilire un filo logico abbastanza saldo nelle deduzioni, ed a produrre in chi legge la convinzione desiderata. Ciò non ha potuto farsi senza qualche poco d’apparente disordine nell’esposizione; del quale già chiedo scusa fin d’ora. Ho procurato di rimediarvi coll’aggiungere in fine un riassunto dei fatti più salienti, secondo l’ordine del tempo in cui sono avvenuti.


i. eraclide pontico,

ed il corso dei pianeti inferiori.


1. Dello svolgimento d’idee che prendiamo a studiare, si può assegnare prossimamente il principio sotto il regno di Filippo Macedone, quando, morto Platone (347 a. C.), la direzione e l’insegnamento nella scuola filosofica da lui fondata