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106 le sfere omocentriche

obliquo, allo scopo di limitarne l’escursione in latitudine verso l’Orsa, affinchè non si avvicini troppo ai poli del mondo. Bisogna ora immaginare, oltre alle quattro deferenti, un’altra quinta sfera che sia mossa intorno ai medesimi poli che la quarta, in senso contrario ed in egual tempo. Questa, essendo mossa in contrario della quarta, sui medesimi poli, con eguale velocità, distruggerà il movimento della quarta, e la velocità apparirà diminuita1. I punti della terza sfera appariranno sulla quinta sempre secondo il medesimo cateto2. Dopo la quinta bisogna immaginarne una sesta, avente gli stessi poli che la terza, la quale si rivolga colla stessa velocità ed in senso opposto a questa, per salvare le apparenze. Dopo queste bisogna aggiungere una settima sfera, che controvolga la seconda e giri con essa intorno ai poli dell’eclittica in egual tempo, e distrugga la velocità che è propria alla seconda, e dalla seconda è comunicata alle sfere inferiori (perchè la seconda movendosi colla sfera delle fisse, comunicava anche la velocità alle sfere inferiori dall’orto all’occaso). Così dunque (la settima) si moverà al modo delle fisse, ma non avrà tuttavia la medesima posizione che la sfera delle fisse, rivolgendosi intorno a poli diversi da oriente in occidente 3. Sotto questa rimane da immaginarne un’ottava, la quale sarà la prima di Giove, rettamente osservando Sosigene, che non è vero, che l’ultima delle tre reagenti (di Crono) sia la prima delle sfere di Giove, come credettero alcuni, i quali dissero, che l’ultima delle sfere distruggenti i moti superiori è la prima delle sfere portanti l’astro immediatamente inferiore, e che la settima sia quella che noi diciamo ottava, e la prima delle sfere di Giove4. Onde loro bisogna numerare due volte la medesima sfera, per salvare il numero di quelle poste da Aristotele. È infatti neces-

  1. Più esattamente: diminuirà il numero delle velocità che compongono il movimento. La quinta sfera, o prima delle reagenti, si innoverà come la terza delle quattro deferenti.
  2. Cioè, si proietteranno radialmente sopra punti identici della quinta sfera secondo un medesimo raggio.
  3. E' falso: i poli sono i medesimi.
  4. L’opinione di questi tali, checché ne dica Sosigene, è la vera. È manifesto, che la terza delle reagenti dì Crono segue appunto il moto delle fisse, e che in essa si può adattare subito la seconda delle sfere deferenti di Giove. Onde è inutile la prima delle deferenti di Giove, come quella che si rivolge esattamente allo stesso modo che l’ultima delle reagenti di Crono.