Pagina:Schiaparelli - Scritti sulla storia della astronomia antica, II, 1926.djvu/110


di eudosso, di callippo e di aristotele 99

in due anni, per quella di Giove in dodici, in trenta per la stella di Crono, che gli antichi chiamavano l'astro del Sole.

5. Le altre due sfere (dei pianeti) stanno poi come segue: la terza sfera di ciascuno ha i poli lungo il circolo dell’eclittica, che si può immaginare descritto nella seconda sfera dello stesso pianeta, e si gira da mezzodi a settentrione in un periodo uguale all’intervallo, che ciascuno impiega da un’apparizione all’apparizione seguente1, durante il quale esso prende rispetto al Sole tutte le configurazioni: il quale intervallo i matematici chiamano rivoluzione sinodica2. Questo è diverso per i diversi pianeti, e quindi la rivoluzione della terza sfera non è uguale per tutti (i pianeti); ma, secondo Eudosso, per la stella d’Afrodite dura diciannove mesi, per quella di Ermes tre mesi e due terzi3, per quella di Ares otto mesi e venti giorni4, per le stelle di Giove e di Crono tredici mesi prossimamente per ciascuna. Tale dunque è il moto e il tempo rivolutivo per la terza sfera. La quarta sfera, che è quella che porta l’astro, si aggira secondo un certo circolo obliquo intorno a poli peculiari (e diversi) per ciascun pianeta, con periodo sì uguale a quello della terza sfera, ma in senso contrario da levante a ponente. Questo circolo obliquo è inclinato sul massimo dei paralleli, che sono nella terza sfera, secondo ch’egli dice, nè in modo uguale, nè della medesima quantità in tutti.

6. Manifestamente poi quella delle sfere, che si muove come la sfera delle fisse, fa girare con sè in ugual modo le altre, che portano ciascuna i poli della seguente, e così anche quella che porta l’astro, e l’astro insieme; e per questo modo produce il levare e il tramontare di ciascuno di essi. La seconda sfera poi li fa muovere nel giro dei dodici segni, come quella che si aggira intorno ai poli dell’eclittica, e trasporta verso le parti conseguenti dello zodiaco 5 le altre due sfere coll’astro,

  1. Quando, dopo la congiunzione col Sole, esce dai raggi solari, e forma alla mattina ciò che si chiama apparizione (φάσις) o levare eliaco.
  2. διεξόδου χρόνον. È il tempo della rivoluzione nell’epiciclo secondo il sistema tolemaico.
  3. ἐν μησὶ τρισὶ δίμοιρον, Karsten. Brandis ha la variante equivalente ἐν ἡμέραις δέκα καὶ ἑκατόν.
  4. Questa durata è falsa, ma tutte le edizioni portano tal numero, e cosi pure il latino di Guglielmo da Meerbeke.
  5. Cioè da occidente in oriente: secondo il termine tecnico latino, in consequentia.