non fu trovato che il 16 Settembre consecutivo ad una distanza dal primo molto maggiore di quello che s’aspettava. Anche questa volta si notarono fluttuazioni di splendore, che rendevano quasi invisibile or l’una or l’altra cometa. Il 23 Settembre 1852 i due capi passarono nel punto della loro maggior vicinanza al Sole, e la loro distanza reciproca in quel giorno si trovò essere di 1330 mila miglia italiane, cioè otto volte più grande della distanza osservata nel 1846; la seconda cometa era in ritardo sulla prima già di 16 ore. A tale distanza, che è quasi 7 volte l’intervallo dalla Terra alla Luna, i due capi non potevano più esercitare l’uno sull’altro un’azione attrattiva molto sensibile, ed erano diventati in fatto due astri intieramente indipendenti l’uno dall’altro. Anche i calcoli dell’accennato professore Hubbard hanno dimostrato, che dalle osservazioni del 1846 e del 1852 non è possibile ricavare alcuno anche dubbioso indizio di una azione qualunque attrattiva o repulsiva fra i due capi; il corso di ciascuno potendo accuratamente rappresentarsi colle leggi di Keplero e colle perturbazioni planetarie senza introdurre alcuna nuova forza. Finalmente è dimostrato, che l’uno dei due capi compie il suo giro intorno al Sole in un tempo alquanto più breve che l’altro; la differenza è,