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e loro associazione colle comete. |
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stelle, e la cognizione esatta della velocità, con cui le meteore cadono sopra la Terra. Ora di questi due postulati il primo è facile ad ottenersi coll’osservazione diretta, non così il secondo, cioè la velocità della caduta. Infatti questa velocità è talmente grande, la durata delle apparizioni talmente istantanea, che non si può aver campo a misura esatta, e neppure ad una estimazione sufficientemente approssimata per lo scopo. Aggiungasi a questo, che la resistenza dell’atmosfera modifica rapidamente questa velocità, in pochi istanti distruggendola totalmente; e di questa resistenza non è possibile far alcun calcolo rigoroso, mancando affatto gli elementi a ciò necessarii. Per questa difficoltà è avvenuto, che la teoria astronomica di Erman, sebbene fondata sopra principii astronomici incontestabili, non portò in pratica nessun notevole progresso alla scienza delle meteore, e solo additò una via, per la quale era possibile avanzarsi a cognizioni più solide di quelle che fin allora erano state in corso. Ma varii tentativi eseguiti su questa via, specialmente dagli investigatori americani, non ebbero alcun successo. Lo stesso Erman non osò progredire in essa, e si contentò di assegnare per l’orbita possibile delle Perseidi d’Agosto alcuni limiti, assai lati invero, che dagli studii più recenti furono verificati e ri-