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46 corso delle stelle cadenti nello spazio

mento, desunto dalla loro enorme vastità. Per farsi un’idea delle dimensioni, che occorreva loro dare per spiegare i fenomeni, basta osservare, che la terra, la quale corre nella sua orbita mille miglia circa al minuto, rimane ogni anno due o tre giorni immersa nelle Perseidi d’Agosto, la cui pioggia dura generalmente il 9, il 10, e l’11 di quel mese, anche considerando soltanto il periodo della sua maggiore intensità. E vi sono esempi di piogge meteoriche, le quali hanno una durata molto maggiore. Si comprende agevolmente da questo, che, data come causa delle stelle cadenti la presenza di nubi cosmiche rivolgentisi intorno al Sole, non si può assegnar loro dimensioni minori, che di uno o anche di più milioni di miglia. In questo grande spazio le meteore sono disseminate molto raramente, come risulta dalla loro numerazione effettiva, e si può stimare, che p.e., delle Perseidi ogni meteora visibile occupi per sè esclusivamente uno spazio uguale ad una sfera di 50 miglia italiane di raggio; che ciascuna quindi in media sia distante dalle sue vicine circa 100 miglia. Ora è facile dimostrare, che una nube composta di elementi così rari e dispersi non potrebbe star coerente in virtù della attrazione reciproca fra le sue parti; e che ben presto sotto l’influsso della gravitazione solare essa andrebbe dispersa,