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dando di sè disusata vista a molti popoli. Altro non sapemmo di sua influenza scernere, che diminuzioni d’acque: però che quattro mesi interi stette appresso senza piovere.» (Villani, III, 74). E di questo genere fu pure la grandissima meteora che la sera del 5 settembre 1868 fu osservata in molti luoghi di Germania, di Svizzera, dell’Italia settentrionale e della Francia; la quale osservata a Bergamo dal sig. Zezioli gli parve traversare da Levante a Ponente tutto l’emisfero visibile lasciando larga coda luminosa dietro di sè. Dalla combinazione delle fatte osservazioni si riconobbe che essa era entrata nell’atmosfera e divenuta luminosa sopra Belgrado; e che correndo quasi orizzontalmente andò ad estinguersi sopra il centro della Francia. Essa non impiegò più di 15 o 20 secondi per fare tutto quell’immenso tragitto, malgrado che il suo corso fosse rallentato dalla resistenza dell’atmosfera.

Progredendo nella nostra esposizione generale, dobbiamo ora far notare, che per i fenomeni ripetentisi periodicamente a determinate epoche, come sono quelli del 10 agosto e del 14 novembre, il radiante è sempre lo stesso, cioè conserva fra le stelle (almeno approssimativamente) la medesima posizione in tutti i ritorni. Per tal guisa la posizione del radiante diventa per la sua stabilità, un

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