bre 1866: quegli osservatori, che si trovavano ricevere le meteore in direzione quasi orizzontale le videro arrivare sotto forma di lunghissimi razzi, che da un punto dell’orizzonte attraversando tutto l’emisfero arrivavano al punto opposto. Tali sono ancora d’ordinario le grandi meteore di lunga corsa, impropriamente appellate bolidi, le quali altro non sono che stelle cadenti più splendide delle altre, e sogliono vedersi sopra tratto vastissimo di paese lasciando talora striscie luminose di considerevole ampiezza e durata. Tale fu la grande meteora che apparve a Firenze addì 11 agosto 1353: della quale scrive Matteo Villani, «che si mosse da mezzo il Cielo fuori dello Zodiaco un vapore grande, infocato, e sfavillante, il quale scorse per diritto di Levante in Ponente, lasciandosi dietro un vapore cenerognolo traendo allo stagneo, steso per tutto il corso suo. E durò nell’aria, valicato il fuoco, lungamente e poi cominciò a raccogliersi a onde a modo d’una serpe: e il capo grosso stette fermo ove il vapore si mosse, simile a capo serpentino, e il collo digradava sottile e il ventre ingrossava: e poi assottigliava digradando con ragione fino alla punta della coda, e per lunga vista si dimostrò in propria figura di serpe, e poi cominciò a invanire dalla coda e dal collo, e ultimamente il corpo e il capo vennero meno,