luogo dello spettatore; e OmnS una linea che partendo dal suo occhio seguiti una direzione parallela alle linee della pioggia. Una trajettoria che seguiti la linea mn apparirà allo spettatore come un punto; perchè l’occhio si trova sul prolungamento della linea stessa. Quindi una tale meteora apparirà e scomparirà nel medesimo punto del Cielo e non sembrerà aver alcun movimento. Un’altra trajettoria vicina alla precedente, come m’n’, sarà veduta dallo spettatore O sotto un grande scorcio, ed apparirà brevissima; meno brevi appariranno le trajettorie più distanti dalla mn, e quelle molto distanti, come m”n”, appariranno lunghissime. Ma poichè tutte sono parallele, tutte sembreranno allo spettatore divergere da un centro di prospettiva comune, il quale sarà collocato nella direzione OS; e questa linea prolungata fino alla sfera celeste indicherà la stella, che segna il punto di radiazione apparente. Così da O guardando verso S l’insieme delle trajettorie offrirà lo spettacolo indicato nella fig. 3ª. Per un altro osservatore O’, il centro della prospettiva giacerà nella direzione O’S’ parallela ad OS; a cagione della distanza quasi infinita della sfera stellata, le due direzioni OS OS’ segneranno, prolungate, la medesima stella come centro della radiazione apparente per ambo gli osservatori. Ecco la ragione per cui in luoghi fra loro lontanissimi il