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sulla origine delle stelle cadenti. | 101 |
Similmente se noi consideriamo un terzo punto C, il quale si trovi sul prolungamente della retta SA, vedremo, che esso sarà attratto verso il Sole con minor forza che il punto A; e per conseguenza anche fra i punti A e C nascerà una forza divellente di natura intieramente analoga a quella che abbiam veduto esistere fra A e B. In ambi i casi i punti B e C saranno spinti da questa forza ad allontanarsi dal centro A.
Nel caso in cui il legame fra il punto centrale A e i due punti B e C sia abbastanza saldo per resistere a queste forze divellenti, i due punti B e C non si distaccheranno dal centro A, e il corpo celeste cui essi appartengono rimarrà coerente nelle sue parti e non si discioglierà. Tale è per esempio il caso dei pianeti ed in particolare del nostro globo. Qui il legame che unisce le parti è il peso, cioè l’attrazione reciproca che le anima e che supera di gran lunga la forza divellente prodotta dall’attrazione solare. Se supponiamo che B e C siano due corpi collocati alla superficie del nostro globo nelle posizioni che indica la fig. 8, con un facile calcolo si trova, che la forza divellente, la quale tende a separarli dal centro della Terra e a portarli in alto è appena la ventimilionesima parte del peso dei corpi stessi B e C. Perciò quando il Sole si trova perpendicolarmente al nostro zenit, oppure al no-