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sulla origine delle stelle cadenti. 99

Sopra una medesima linea di strada ferrata immaginiamo due convogli che corrano nella medesima direzione, l’uno seguendo l’altro a non grande distanza: e poniamo, che il convoglio anteriore sia tirato da una locomotiva alquanto più potente, e capace di farlo correre con velocità alquanto maggiore dell’altro. Se i due convogli siano indipendenti l’uno dall’altro, è manifesto, che il primo dei due avanzando sulla strada con maggiore velocità, si verrà progressivamente allontanando dall’altro, che rimarrà indietro; e l’intervallo fra i due convogli andrà poco a poco crescendo. Facciamo ora la supposizione, che i convogli sian legati l’uno all’altro con una fune robusta. È palese che al principio del movimento questa fune si tenderà, e per mezzo di essa il convoglio anteriore comunicherà una parte della sua forza al posteriore: di modo che tutti e due i convogli procederanno insieme uniti con una velocità intermedia alle due velocità diverse che avrebbero preso, quando fossero rimasti separati. Ma, se invece d’impiegare a questo scopo una fune robusta, mettiamo una fune troppo debole, essa da principio si distenderà, poi col progresso del tempo si verrà allungando quanto lo comporta l’elasticità delle sue fibre: poi finalmente seguitando a crescere la tensione, si romperà, ed i due