E benchè sciolti e liberi
In mezzo alla campagna,
Ella altro amante, ei scegliere
Potesse altra compagna, 96
Ella fu sempre stabile
Ai primi affetti sui,
Ella con fè reciproca
Non seppe amar che lui. 100
Ma della sorte prospera
Sempre è il favor fallace;
Sul mal piè fermo e instabile
Stassi il piacer fugace. 104
Un dì che insiem gioivano
Fra gli amorosi affetti,
Di cacciatore barbaro
Restâr fra i lacci stretti, 108
E quasi Marte e Venere
Nell’ore lor più liete,
Colti e legati furono
In improvvisa rete. 112
Entrambi allor si chiudono
In gabbia angusta, e insieme
Forzati sono a vivere
In fino all’ore estreme. 116