Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
36 |
Diede un bacio sopra un faggio
Coronato ancor da maggio,
Ove l’amato nome del suo bene
Aveva inciso Irene;
Tanto fervido lo spinse 5
Che sul tronco lo dipinse,
E del vergineo labbro al vivo ardore
Fin l’auretta apprese amore.
Fuggia tosto da quel loco
Per non far palese il foco, 10
Che un destro pastorel che la sorprese,
Lesse il nome, l’aura intese,
Vide l’orma del bacio ancor tenace.
Ah meschina, che in tutto è Amor loquace!