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DI ANACREONTE
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Già la feconda Niobe
In ruvido macigno
Sulle colline frigie
Fu convertita un dì. 4
E un dì la vaga e bella
Sposa del crudo Tereo
Si vide in rondinella
Cangiata ancor così. 8
Cangiarmi in vetro lucido,
Mio bene, anch’io vorrei,
Perchè il tuo volto amabile
Veder potessi in me. 12
Oh in ricco manto adorno
Gli dei mi trasformassero
Per esser qualche giorno
Portato almen da te. 16