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O Giesù, quant’è beato
Chi dispreza il ceco mondo!
Questo è quel felice stato
Che tien sempre il cor iocondo:
E però io mi confondo
Che per paglia, fumo e spine
Noi perdiamo il dolze fine,
Ch’è Giesù nostro Signore.
Surgi dunque, Agnel benigno,
Contro al fero Faraone.
De! riforma il corvo in cigno,
Supplantando il gran dracone.
Sveglia omai il tuo Leone
Della tua tribù di Iuda;
Ch’a sguardare è cosa cruda,
Dove han posto il tuo licore!
Benedetto sie ’l pastore
Della somma ierarchia,
Giesù Cristo, nostro amore,
E la Madre santa e pia,
Ch’a’ sedenti in tenebria
Han mandato una gran luce:
E però con viva voce
Chiaman Cristo nel lor core.
Amen.