Pagina:Savonarola-Poesie-(1862).djvu/84

54


O Giesù, quant’è beato
     Chi dispreza il ceco mondo!
     Questo è quel felice stato
     Che tien sempre il cor iocondo:
     E però io mi confondo
     Che per paglia, fumo e spine
     Noi perdiamo il dolze fine,
     Ch’è Giesù nostro Signore.
 
Surgi dunque, Agnel benigno,
     Contro al fero Faraone.
     De! riforma il corvo in cigno,
     Supplantando il gran dracone.
     Sveglia omai il tuo Leone
     Della tua tribù di Iuda;
     Ch’a sguardare è cosa cruda,
     Dove han posto il tuo licore!

Benedetto sie ’l pastore
     Della somma ierarchia,
     Giesù Cristo, nostro amore,
     E la Madre santa e pia,
     Ch’a’ sedenti in tenebria
     Han mandato una gran luce:
     E però con viva voce
     Chiaman Cristo nel lor core.


Amen.