Dove è, Signor, l’antica tua pietade,
E ’l sangue in terra sparso,
E la memoria eterna del tuo Figlio?
Or par estinto et arso
Ogni buon spirto et ogni buon consiglio:
Non vedo altro che spade.
Iesù, perdona a nostre iniquitade.
Apri, Signor, or mai il tuo costato,
E lassa penetrare
Di toi devoti servi l’orazione:
Iesù, non ti adirare;
Occurri presto a tanta destruzione:
Rinova il nostro stato,
Poi che è da nui il gran Pastor sotrato1.
Tu nostro Redentor e nostro Padre,
Tu sei refugio nostro,
Nostra forteza e nostro firmamento,
In questo fragel chiostro,
Dove è ben cieco chi non fa lamento
Di queste armate squadre
Contra la nostra sacrosanta Madre.
Se questa volta la tua forte mano
Per lei non prende l’arme,
Essendo spento ogni perfetto lume,
Senza alcun dubio parme
Che ogni tuo culto et ogni bel costume
Si perda a nostro danno,
O che rimanga Roma in grande affanno.
- ↑ L’autografo; sotracto.