Pagina:Savonarola-Poesie-(1862).djvu/28

xxii



III.


               “Omè omè!
               Quanto misero se’,
               Mondo fallace e falso, ec.


Sullo stesso codice, ove sta senza nome di autore, e col titolo Del dispregio del mondo, la diede l’Aquarone nella sua Storia del Frate, come cosa di lui; forse per aver questa laude lo stesso titolo di quell’operetta che il Savonarola lasciò ai parenti prima di abbandonar la casa paterna, e riparare nel chiostro, e che tutti i biografi dissero perduta. Ma questo breve trattatello fu da noi ritrovato, e messo in luce nell’anno corrente, pe’ tipi di Federigo Bencini, col titolo: Del dispregio del mondo, opuscolo latino scritto da Fra Girolamo Savonarola nella sua gioventù. In quanto poi alla poesia diremo, come il Razzi, che dovette esser bene informato, l’avea gia pubblicata a carte 94 t. del Libro primo di Laudi, dandola come cosa di Bonifazio Landini.

C. Capponi.