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legge nell’autografo. Si riprodusse fra le Rime scelte del Poeti Ferraresi antichi e moderni (Ferrara, per gli eredi di Bernardino Pomatelli, 1713; a pag. 46); e dall’Audin, che l’ebbe da un’antica copia dell’archivio del convento di San Marco. (Poesie di Ieronimo Savonarola; Firenze, stamperia di Tommaso Baracchi, 1847; a pag. 16.) Girolamo Benivieni vi aggiunse cinque strofe, che formano la laude che si legge fra le Opere di lui, a carte 130 t. della edizione de’ Giunti (Firenze, 1519); e a carte 136 t. di quella di Venezia, 1522, per Niccolò Zoppino e Vincenzo compagno.


II.


È senza titolo nell’autografo, da cui n’ebbe una copia, non senza errori, Pasquale Villari, che la diede nell’appendice alla Storia di Girolamo Savonarola e dei suoi tempi; Firenze, Lemonnier, 1859. In un’antica e rara edizione di Laude fatte e composte da più persone spirituali ec., s. l. e a., citata dal Gamba (Serie dei testi di lingua ec.; Venezia, 1839; n. 106), la si dà come di Feo Belcari.


III.


De ruina Mundi, 1472.


Dal citato codice magliabechiano di Fra Benedetto la trasse il primo Carlo Meier, e la stampò nell’appendice alla biografia del Savonarola (Girolamo Savonarola aus grossen Theils handschriftlichen Quellen dargestellt; Berlin, 1836); e poi l’Audin, che la diede sotto il n. I. Dopo di lui, in appendice alle respettive istorie del Frate, la ripubblicarono; RR. Madden, The life and martyrdom of Savonarola; London, 1854; a pagine 390 del secondo volume: Théodore Paul, Jérome Savonarole précurseur de la Réforme; Geneve, 1857; pag. 326 della prima parte: Bartolommeo Aquarone, Vita di Jeronimo Savonarola; Alessandria, 1858; volume secondo, pag. vii. Il Madden aggiunse la versione in inghilese, a pag. 69 del volume primo. Ha nell’autografo la data del 1472, come nella copia serbataci da Fra Benedetto.