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le Poesie del Savonarola, come alcune sue prose, fra i testi autorevoli.

E questo è uno degli ultimi onori che vennero resi a Fra Girolamo dalle Lettere; le quali non se ne sono state mai dal celebrarne la memoria, com’ella ben sa, che le opere aduna concernenti al Frate, quasi a corredo della mirabile raccolta di tutti i suoi scritti nelle replicate stampe e nei vari linguaggi. Ma non così han fatto lor debito le Arti; e in Ferrara e in Firenze non è ancora una pietra, che ricordi Frate Girolamo. Che nel luogo dov’egli esalò la grande anima sorgesse nella sua deforme nudità un Nettuno circondato dalle deità del mare e dei boschi, potè tollerarlo e volerlo un Cosimo Medici, applaudirlo la pagana letteratura del secolo decimosesto: noi non dovremmo. Forse i nostri nepoti vedranno levarsi l’immagine del Savonarola dove gli antichi nostri ne videro il rogo: ma fin d’ora chiedo, che il monumento del Domenicano non discordi dalla sua vita e dottrina. Gli Alemanni innalzano oggi la statua a Lutero in Worms, e vi pongono Fra Girolamo a ornarne la base: sfacciata calunnia, da cui debbono rivendicarlo le Arti italiane. Noi intanto protestiamo contro scrivendo, e ridonando alla luce le canzoni del Riformatore cattolico.

Firenze, il 23 di maggio del 1862.

C. Guasti.