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68 | SAUL |
Dei nemici terror; tale era quegli,
Ch’io scampava. E tu stesso, agli onor primi,
Di’, nol tornavi or dianzi? e nol sceglievi
A guidar la battaglia? a ricondurti
70 Vittoria in campo? a disgombrar temenza
Della rotta, che in cor ti ha posta Iddio? —
Se danni me, te stesso danni a un tempo.
- SAUL
Or, donde in voi, donde pietade? in voi.
Sacerdoti crudeli, empj, assetati
75 Di sangue sempre. A Samuél parea
Grave delitto il non aver io spento
L’Amalechìta re, coll’armi in mano
Preso in battaglia, un alto re, guerriero
Di generosa indole ardita, e largo
80 Del proprio sangue a pro del popol suo. —
Misero re! tratto a me innanzi, in duri
Ceppi ei venía: serbava, ancor che vinto,
Nobil fierezza, che insultar non era,
Nè un chieder pur mercè. Reo di coraggio
85 Parve egli al fero Samuél: tre volte
Con la sua man sacerdotale il ferro
Nel petto inerme ei gl’immergea. — Son queste,
Queste son, vili, le battaglie vostre.
Ma, contro il proprio re chi la superba
90 Fronte innalzar si attenta, in voi sostegno
Trova, e scudo, ed asílo. Ogni altra cura,