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atto iii. 51

Noi vogliam tutti la tua vita: a morte
100Ognun di noi, per te sottrarne, andrebbe....

GIONATA

— Or, poichè in pianto il suo furor già stemprasi,
Deh! la tua voce, a ricomporlo in calma,
Muovi, o fratello. In dolce oblio l’hai ratto
Già tante volte coi celesti carmi.

MICOL

105Ah! sì; tu il vedi, all’alitante petto
Manca il respiro; il già feroce sguardo
Nuota in lagrime: or tempo è di prestargli
L’opra tua.

DAVID

Deh! per me, gli parli Iddio. — 1
»O tu, che eterno, onnipossente, immenso,
110 »Siedi sovran d’ogni creata cosa;
»Tu, per cui tratto io son dal nulla, e penso,
»E la mia mente a te salir pur osa;
»Tu, che se il guardo inchini, apresi il denso
»Abisso, e via non serba a te nascosa;
115 »Se il capo accenni, trema lo universo;

  1. Tutti i seguenti versi lirici si potranno cantare senza gorgheggi da David, s’egli si trova essere ad un tempo cantore ed attore. Altrimenti basterà, per ottenere un certo effetto, che ad ogni stanza preceda una breve musica istromentale adattata al soggetto; e che David poi reciti la stanza con maestria e gravità.