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atto ii. | 33 |
55»Saúl, ne’ suoi verdi anni, altro che i mille,
»Le migliaja abbatteva: egli è il guerriero;
»Ei mi creò.»
- DAVID
Ben io ’l dicea; ma questi,
che del tuo orecchio già tenea le chiavi,
Dicea più forte: »Egli è possente troppo
60 »David: di tutti in bocca, in cor di molti;
»Se non l’uccidi tu, Saúl, chi’l frena?» —
Con minor arte, e verità più assai,
Abner, al re, che non dicevi? »Ah! David
»Troppo è miglior di me; quindi io lo abborro;
65 »Quindi lo invidio, e temo; e spento io ’l voglio.»
- ABNER
Fellone; e il dì, che di soppiatto andavi
Co’ tuoi profeti a susurrar consigli;
Quando al tuo re segreti lacci infami
Tendevi; e quando a’ Filistei nel grembo
70Ti ricovravi; e fra nemici impuri
Profani dì traendo, ascose a un tempo
Pratiche ognor fra noi serbavi: or questo,
Il dissi io forse? o il festi tu? Da prima,
Chi più di me del signor nostro in core
75Ti pose? A farti genero, ch’il mosse?
Abner fu solo....
- MICOL
Io fui: Davide in sposo
Vol. V. |