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atto i. 11

Io, che già dietro ai tuoi guerrieri passi
Non senza gloria iva nel campo, or fiacca
Sento al ferir la destra. Or, che in periglio,
A dura vita, e da me lungi io veggo
85Te, David mio, sì spesso; or, più non parmi
Quasi pugnar pel mio signor, pel padre,
Per la sposa, pe’ figli: a me tu caro,
Più assai che regno, e padre, e sposa, e figli....

DAVID

M’ami, e più che nol merto: ami te Dio
90Così....

GIONATA

Dio giusto, e premiator non tardo
Di virtù vera; egli è con te. Tu fosti
Da Samuél morente in Rama accolto;
Il sacro labro del sovran profeta,
Per cui fu re mio padre, assai gran cose
95Colà di te vaticinava: il tuo
Viver m’è sacro, al par che caro. Ah! soli
Per te di corte i rei perigli io temo;
Non quei del campo: ma, dintorno a queste
Regali tende il tradimento alberga
100Con morte: e morte, Abner la dà; la invia
Spesso Saulle. Ah! David mio, t'ascondi;
Fintanto almen che di guerriera tromba
Echeggi il monte. Oggi, a battaglia stimo
Venir fia forza.