Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
atto i. | 9 |
40Gl’invasa il cor, brevi di tregua istanti
Lascia a Saúlle almen; ma d’Abner l’arte
Nol lascia mai. Solo ei l’udito, ei solo,
L’amato egli è: lusingator maligno,
Ogni virtù che la sua poca eccede,
45Ei glie la pinge e mal sicura, e incerta.
Invan tua sposa ed io, col padre....
- DAVID
Oh sposa!
Oh dolce nome! ov’è Micol mia fida?
M’ama ella ancor, mal grado il padre crudo?...
- GIONATA
Oh! s’ella t’ama?... È in campo anch’essa....
- DAVID
Oh cielo!
50Vedrolla? oh gioja! Or, come in campo?...
- GIONATA
Il padre
Ne avea pietade; al suo dolor lasciarla
Sola ei non volle entro la reggia: e anch’ella
Va pur porgendo a lui qualche sollievo,
Benchè ognor mesta. Ah! la magion del pianto
55Ella è la nostra, da che tu sei lungi.
- DAVID
Oh sposa amata! A me il tuo dolce aspetto
Torrà il pensier d’ogni passata angoscia;
Torrà il pensier d’ogni futuro danno.
Vol. V. | 2 |