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cena 43

più vecchio che l'omiciattolo? E noi, così essendo, facciamone gozzoviglia. Il vino è vita. Io assicuro che esso è vero d'Opimio. Jeri nol fei porger sì buono, benchè i convitati fossero più cospicui.

Bevendo noi ed ammirando sì squisite magnificenze un servo portò una figura d’argento così accomodata, che d’ogni parte se ne volgevan gli articoli, e le vertebre, col rallentarle. Quando ei l’ebbe una e due volte gittata sulla mensa, e in varie forme aggiustata col mezzo del mobile incatenamento, Trimalcione soggiunse:


Ohimè, miseri noi!
    Oh quanto ogn’uomo è zero!
    Quanto presto si perde
    Di nostra vita il verde!
    5E tutti zero poi
    Sarem, quando il severo
    Orco ci rapirà.
    Viviam dunque, viviamo.
    Intanto che potiamo
    10Starcene allegri quà.


Tenne dietro agli applausi una portata, non sì grande a dir vero, quanto credevasi. La novità tuttavia trasse gli occhi di tutti. Ella era in forma di una credenza ritonda, e aveva in giro le dodici costellazioni distinte, sulle quali il cuoco avea posto il cibo proprio e conveniente alla figura. Sull'Ariete i ceci di Marzo, sul Toro un pezzo di bufalo, testicoli e reni sopra i Gemelli, una corona sul Cancro, sul Leone un fico d’Africa, sulla Vergine una vulva di troia lattante, sulla Libra una bilancia, che da una parte conteneva una torta, e nell’altra una focaccia, sullo Scorpione un pesciolino da mare, che chiamano scorpione, sul Sagittario un gambaro marino, sul Capricorno una locusta marina, sull’Acquario un’anitra, sui Pesci due triglie. In mezzo