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CAPITOLO NONO

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lusso e magnificenze di trimalcione.



Intanto era il terzo dì arrivato, cioè il giorno della cena di liberazione annunciata da Trimalcione, ma a noi di quelle ferite turbati più la fuga che la quiete piaceva. Onde prestamente ce ne tornammo in locanda, e con vino ed olio ci medicammo, stando in letto, le leggieri nostre ferite.

Ma il rapitor stato vinto giaceva sul terreno, e noi temevamo di non venir conosciuti. Mentre adunque rattristati pensavamo come evitar questa nuova tempesta, un servo di Agamennone di noi così paurosi richiese, dicendo: Ecchè, non sapete voi presso chi oggi si faccia baldoria? Egli è Trimalcione, uomo magnifico, che ha nella stanza del pranzo un orologio, ed un trombetta istruito ad avvertirlo di tutti i momenti, ch’egli nella vita sua consuma. Noi quindi ci rivestimmo prestamente, obbliando i passati mali, e comandammo