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AVVERTENZA


DEGLI EDITORI.



Se avessimo voluto illustrar Petronio, avremmo ricorso al Giornale degli scavi di Pompei, e trovatovi gli esempj di quel raffinamento della depravazione romana, che intonacò la sua laidezza di qualche eleganza, finchè seguì i Greci, e sprofondò in ogni scelleraggine e bruttura quando si lasciò andare alle abiezioni asiatiche. Da Caligola a Commodo, da Nerone a Eliogabalo il progresso è forte; e, per ventura, dei tempi neroniani è Petronio, secondo consentono i migliori critici col nostro Vincenzo Lancetti, e tra gli altri Francesco Bvechelero nella sua bella edizione di Petronio (Berolini apud