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CAPITOLO QUARTO

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villeggiatura, ed avventure d’ogni specie.



Il bisogno mi astrinse ad abbracciare il consiglio, e dar tregua allo sdegno. Onde caricato Gitone de' nostri fardelli, sortimmo di città, e andammo al Castel di Licurgo cavaliere romano. Siccome Ascilto era stato altre volte il suo mignone, così ci accolse egli graziosamente, e la comitiva che vi trovammo ci rese più allegro il divertimento. Eravi tra le altre la bellissima Trifena, che vi era giunta con Lica padron di una nave, e possessore di alcuni fondi in riva al mare.

I piaceri, che in quel giocondissimo luogo godemmo, seben Licurgo ci trattasse frugalmente, nessuna voce può esprimere. Basti il dire che Venere ci congiunse tutti in brevissimo tempo. A me piacque la bella Trifena, la qual di buon grado diè retta a’ miei voti: ma appena io venni agli abbracciamenti con lei, Lica adiratosi volle che i piaceri a lui di soppiatto rapiti io