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dison non isdegnò di occuparsene, e la sua traduzione inglese riscosse l’applauso universale dei dotti. Il primo che interamente le traducesse in francese, fu lo stesso signor Nodot, il qual vi aggiunse una sua apologia ai frammenti da esso divolgati. Gli tenne dietro il medico Nicola Venette, poi il signor Jardin sotto il nome di Boispreaux, indi il signor de la Periarède spesse volte citato dal Presidente Bohier, il qual tradusse in versi il poemetto della Guerra Civile, che l'instancabile Abb. di Marolles aveva prima tradotto in prosa. Alcuni squarci trovansi pure tradotti nell'opera d’autore anonimo uscita a Parigi l'anno 1802 intitolata Heliogabale, ou Esquisse morale de la dissolution Romaine sous les Empereurs. Perchè qui non facciamo un trattato bibliografico, non credo necessario di citarne le varie edizioni, che se ne hanno. Ma mi giova il far riflettere, che le traduzioni francesi, più o meno buone che siano, hanno resa più comune la lettura di Petronio, nè fuvvi ecclesiastica o laica magistratura, che si avvisasse di impedirla. Il che serva per tutta risposta a coloro che riguardano come pernicioso ai costumi lo scherno che de’ licenziosi costumi va liberamente facendo il nostro Satirico. Dico liberamente, perchè non credo che verun lettore di buona fede sia per passar buono il giudizio del Burmanno che trova in questo autore una somma verecondia. Nullum enim (dic’egli) in toto hoc scripto sodaticum et obscoenum origine et prima significatione verbum deprehendas, sed translatio semper et honestissimis verbis ad nequitias exprimendas summa cum verecundia utitur.

Nessuna completa versione delle presenti Satire aveva finora l'Italia, mentre di ogni altro antico scrittore anche non classico non le mancano più traduzioni. Il diligente Argelati nella sua Biblioteca dei Volgarizzatori cita il seguente libro: I successi di Eumolpione portati nella nostra lingua da Ciriaco Basilico. Napoli presso Giacomo Bulifon 1678 in-12. Un egual titolo si trova nella