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SAGGIO D’UNA VERSIONE


DI PETRONIO


PER


L. C A R R E R.


(Cap. i)


Promisi, è sì gran tempo, di raccontarvi quanto mi accade, che quest’oggi (da che opportunamente ci troviamo adunati, non solo a ragionare di scienza, ma sì a condire i giocondi colloquj di ridevoli novellette) ho deliberato attenervi la mia parola:

Fabricio Veientone argutamente narrò non ha guari gli abusi religiosi, e con che maschera di profetica invasazione i sacerdoti dichiarino sfrontatamente misteri che spesso ignorano egli stessi. Ma forse non sono esagitati da un’altra specie di furie i declamatori che gridano: queste ferite le ho tocche per la pubblica libertà, per voi ci misi quest’occhio; datemi cui m’appoggi per venirne a’ miei figli, che i piedi storpiati non possono più reggere queste mie membra?

E sarebbe tollerabile tutto questo, se agevolasse il cammino a coloro che studiano eloquenza; ma la turgidezza de’ pensieri, e il vanissimo strepito delle sentenze riescono solo a far sì che appena entrati nel foro, si trovino come in un altro mondo. S’io stimo che i ragazzi inasiniscano nelle scuole, egli è perchè nulla veggono e ascoltano de’ fatti nostri; ma pirati con ca-