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206 | frammenti di petronio il satirico |
XI.
A incentivo di libidine ei beve una porzione di mirra... Mi cacciai in un armadio... Con labbro contorto a derisione.... Quasi tutto il mondo è un mimo in commedia.... Non insisto a contendere, quando in ciò conveniamo, che quasi tutto il mondo la fa da commediante.
XII.
Pietà celeste diva, a gran ventura
Sotto l’ammanto tuo l’uom s’assecura.
XIII.
Ulula orrenda, e infesta
La tigre la foresta.
XIV.
Perocchè me bene acconciato molestavano le zanzare di primavera.... Poi che gli fu recata la vivanda... La preda di tanti re fu ritrovata presso il fuggitivo.... È noto, ch’essi non sogliono travalicare il sotterraneo napolitano, se non curvi della persona... E secondo che porta il petauro or di sopra.... Recaci l’alabastro cosmiano... Sotto i piè... Tullia.
XV.
Ineluttabil Fato.
XVI.
La tremebonda asta sorvola.
XVII.
Nuoce chi affetta impero: e ch’io non mento
Affida il gran Pompeo,
Che non fu dell’intero orbe contento.